Diario liberale

Roberto Tumbarello

5 maggio 2019

Credo che ormai non distiamo molto dal fondo, ancora un piccolo sforzo

Lungi da me l’intenzione di essere blasfemo. Provo, però, a immaginare Gesù di ritorno sulla terra. Questa volta non per redimere l’umanità – lo ha già fatto, con scarsi risultati – ma per governare l’Italia. Sono quasi certo che dopo un paio di settimane desisterebbe, non vergognandosi di ammettere il fallimento. Perché non basta l’abile governante. È necessaria la partecipazione del popolo, che non ha senso di responsabilità, né rispetto per gli altri e per se stesso. Ne abbiamo sentite tante. Ma l’ultima è sorprendente. I 2 macchinisti ubriachi, il frecciarossa non può partire da Brescia.

 

La beneficenza non è detraibile dalle tasse e per i tirchi è una scusa per non farne

Bravo Candreva che risolse un problema e voleva dare l’esempio. Ma i suoi colleghi sono rimasti a guardare, come pure tanti altri milionari. Ci sono tanti disagi in Italia, troppi perché se ne occupi solo lo stato. Chissà quanti bambini di cui non si parla, e anche anziani, non hanno neppure cracker e tonno, come la bambina povera di Minerbe (Verona), con cui sfamarsi. C’è, invece, chi non sa neppure quanto possiede e continua a mettere soldi da parte. Il nostro è un paese di Paperoni. Ma la beneficenza gli è sconosciuta. Hanno certamente scoperto un modo per portarseli dietro.

Non biasimiamo qualsiasi iniziativa che non condividiamo

Disdicevole, perché esagerata, la durata del servizio in TV a Predappio e senza critica. Sarebbe più opportuno riderci sopra che scandalizzarsi. Sembrava una carnevalata, un funerale da festa della matricola, non la commemorazione di un uomo politico venerabile. Nessuno vedendo qualche esaltato rimpiangere un periodo tragico della nostra storia è invogliato a applaudire. Ma polemizzare è pericoloso. È Ponzio Pilato il fondatore del cristianesimo. Chi si sarebbe più ricordato di Gesù se non lo avessero crocifisso? La stupidità danneggia il buonsenso che non ha bisogno di difensori.

Ci sono zone produttive in Italia dove addirittura mancano lavoratori

Centoventimila abitanti a Bergamo, un milione nella provincia. Lavorano tutti. E ci sono tanti altri posti vacanti che gli imprenditori non sanno come riempire.  Purtroppo Il nostro è un paese diviso in due. Dal’altra parte la disoccupazione è in crescita. Sono soprattutto i giovani e le donne a non trovare lavoro. Se ci fosse mobilità avremmo risolto molti dei problemi. Ma lì fa freddo e c’è la brutta abitudine di svegliarsi presto la mattina e magari di doversi fermare alle strisce pedonali. Finché c’è lo stipendio di papà e la pensione del nonno, stiamo meglio qui. Poi ci penserà la Provvidenza.

C’è qualcosa nell’aria che istiga i frustrati alla criminalità?

Non si era mai sentito di mamme che picchiano i propri bimbi fino a ucciderli. Né di genitori che sparano alla moglie e poi si suicidano lasciando i figli orfani. I ragazzacci rompevano i vetri lanciando pietre alle finestre o ai lampioni. Oggi si divertono a prendere a calci un povero invalido che non può difendersi. È cambiato tutto in questa società pervertita. La violenza è sempre esistita, ma erano uomini a praticarla, non vigliacchi che se la prendono con i deboli, che non possono reagire. I reati sono in diminuzione, tranne quelli contro donne, bambini e anziani. Chissà cos’altro ci aspetta.

Perché drammatizzare per una normale aggressione a scuola?

Accade a Lodi, ma pure altrove. Dato ciò che succede in questa società depravata, è diritto della madre dare la sedia in testa alla preside mandandola all’ospedale. Approfittando del buonismo delle leggi e dell’insolenza ormai tollerata, decide giustamente di agire d’istinto. Del resto, in un mondo di violenza e bullismo, che  senso ha espellere per 15 giorni la figlia di 17 anni solo per indisciplina e comportamento scorretto? Una sanzione di altri tempi. Tutti auspicano adesso che l’incidente si chiuda con le scuse dell’educatrice menata e che la ragazza maleducata torni subito in classe.

Meglio ucciderli da piccoli, così, almeno, non diventano uomini

Persino i razzisti sono allibiti nel sentire di incidenti che accadono ai bambini, seppure negri o arabi. Sia che anneghino nelle traversate o muoiano sotto le bombe, soprattutto se fabbricate in Italia. Che c’entrano loro, creature innocenti e inoffensive? La logica della guerra civile, però, è diversa, specie se tribale o religiosa, quindi interminabile. Anzi vittime più ricercate sono proprio le donne perché non si riproducano e i loro figli perché non crescano. Così in futuro saranno meno i nemici da combattere. Ci scandalizziamo di fronte a tanta crudeltà. Ma noi che cosa facciamo per impedirlo?

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